Nella G.U.R.I. del 15 novembre 2012 n. 267, è stato pubblicato il decreto legislativo in oggetto recante le “modifiche al D.lgs. n. 231/2002 per l’integrale recepimento della direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, a norma dell’art. 10, comma 1, Legge n. 180/2011”.

Il provvedimento in oggetto si applicherà alle transazioni commerciali concluse dall’1 gennaio 2013ed è frutto del recepimento della Direttiva 2011/7/UE che modifica la precedente direttiva in materia di ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali (2000/35/UE) recepita con D.lgs n. 231/2002.

Il D.lgs. n. 192/2012, per le transazioni in cui il debitore è una pubblica amministrazione prevede un termine di pagamento massimo di 30 giorni, derogabile – sono se giustificato dalla natura o dall’oggetto del contratto – fino ad un massimo di 60 giorni.

Il relativo tasso di mora è fissato all’8% maggiorato dal tasso BCE (attualmente 0,75%), quindi un tasso d’interesse complessivo dell’8,75% da applicarsi dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento, senza che sia necessaria la costituzione in mora.

E’ stato, tuttavia, rilevato il dubbio dell’applicabilità del decreto in oggetto al settore dei lavori pubblici, poiché malgrado la direttiva europea n. 7/2011 fa riferimento esplicito al settore (11° considerando: “…la progettazione e l’esecuzione di opere e edifici pubblici, nonché i lavori di ingegneria civile..”), nel decreto in oggetto di recepimento della direttiva non è rinvenibile un riferimento espresso; altresì, il D.lgs n. 192/2012 non abroga, né modifica le norme riguardanti gli interessi per ritardato pagamento nel settore dei lavori pubblici (art. 133 c. 1 D.lgs 163/06 e artt. 141 e segg. DPR n. 207/’10).

Al riguardo l’ANCE, ha energicamente chiesto al Governo di chiarire in maniera inequivocabile che l’ambito di applicazione del D.lgs. n. 192/2012 includa anche il settore dei lavori pubblici. In merito, alleghiamo lettera del Presidente Ing. Buzzetti, il documento comune firmato con altre associazioni di categoria e la risposta del Vice Presidente della Commissione europea Tajani.