Con circolare prot. n. 16460 del 16 marzo scorso l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, nel fornire le opportune indicazioni metodologiche, ha invitato i Comuni a trasmettere, entro due mesi dalla data di pubblicazione della circolare in esame, gli elaborati richiesti al fine di pianificare gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e quindi poter accedere ad eventuali fondi per la progettazione od il finanziamento delle opere.

 La circolare a tale fine ricorda che la pianificazione regionale e quella comunale devono essere complementari, che le opere di mitigazione del rischio vanno individuate e progettate nel rispetto dei principi definiti dalla pianificazione regionale e che la programmazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico si basa sul Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo (ReNDiS).

 La circolare ricorda altresì che, sulla base dei dati acquisiti dal PAI (Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico), una elevatissima percentuale dei comuni della Regione risulta essere interessata dalla presenza di aree a rischio idrogeologico (da frana o da esondazione) che riguardano anche i centri abitati.

 La Circolare riporta inoltre due tabelle, redatte sulla base dei dati acquisiti dal PAI. La prima riporta i dati per livello di rischio e tipologia (geomorfologico, idraulico)

La seconda invece contiene un quadro di sintesi relativo al territorio regionale, ove sono indicati il numero dei dissesti, l’ampiezza delle superfici perimetrate come pericolose in base a tali dissesti, il numero delle aree a rischio e la relativa superficie.

In allegato la Circolare prot. n. 16460del 16 marzo 2018