Accolti, anche in sede di appello, i ricorsi proposti da ANCE contro il Decreto “caro materiali” relativo al I semestre 2021 (Consiglio di Stato Sezione V del 27.07.2023, n. 7359)  e quello relativo al decreto 2019  (Consiglio di Stato, Sezione V, del 27.07.2023, n. 7355.). Il Consiglio di Stato ha respinto entrambi gli appelli promossi dal Ministero contro le sentenze TAR favorevoli ad ANCE, confermando quanto già riconosciuto in primo grado sulla presenza di gravi anomalie nel metodo di rilevazione utilizzato dal Ministero, causa i forti disallineamenti tra i dati ufficiali ed il reale andamento del mercato.

Per l’appello sul D.M. 1° semestre 2021 i giudici hanno riconosciuto l’importante discrasia contestata da ANCE per 15 materiali, tra i dati del decreto e quelli registrati dai principali providers internazionali di riferimento. Secondo i giudici, a fronte di dati tra loro fortemente disallineati e contradditori prodotti dai tre enti rilevatori (Provveditorato, ISTAT e Unioncamere) il Ministero avrebbe dovuto non limitarsi ad acquisire i dati pervenuti, ma doveva verificarne l’affidabilità attraverso un supplemento istruttorio condotto anche autonomamente ed eventualmente facendo ricorso ad altre fonti e tenendo, se del caso, altresì conto delle introdotte nuove metodiche di rilevazione, revisione e aggregazione dei dati.

Pertanto, per effetto della sentenza, tale supplemento istruttorio dovrà essere effettuato ex post dal Ministero. In sostanza l’integrazione istruttoria rimessa al Ministero comporterà la rideterminazione delle compensazioni per il primo semestre 2021 laddove le percentuali di variazione dei materiali interessati dovessero risultare più alti. Viene riconosciuta all’Amministrazione la possibilità di raffrontare i dati rilevati dalle proprie fonti e quelli riportati da banche nazionali e internazionali di riferimento per i singoli materiali.

Di analogo tenore la sentenza che riguarda il DM2019 con riferimento al bitume.

In ogni caso l’integrazione istruttoria che verrà svolta dal Ministero porterà alla pubblicazione di nuovi dati di rilevazione, a fronte dei quali le imprese potranno avanzare richiesta di integrazione delle compensazioni spettanti e già richieste a suo tempo per tali materiali.

CdS 7359 del 27.07.2023

CdS 7355 del 27.07.2023