IL «DIES A QUO» DEL TERMINE DECADENZIALE STABILITO PER L’IMPUGNAZIONE DEGLI ATTI DI GARA
Consiglio di Stato, Sez. V, 18 ottobre 2024, n. 8352

Con la sentenza in commento il Consiglio di Stato si è pronunciato sul tema del dies a quo del termine decadenziale stabilito per l’impugnazione degli atti di gara.

La ricorrente, arrivata terza in una gara di appalto di lavori, ha contestato l’aggiudicazione e, dopo aver ottenuto accesso agli atti e ritenuto l’aggiudicazione illegittima, ha presentato ricorso al T.A.R., che però lo ha dichiarato irricevibile per superamento del termine decadenziale di 30 giorni stabilito per legge. La ricorrente ha quindi impugnato la decisione sostenendo che la decorrenza del termine di 30 giorni per il ricorso, avrebbe dovuto iniziare solo dal momento in cui aveva ricevuto i documenti richiesti, e non dalla pubblicazione dell’aggiudicazione. Nel richiamare a supporto il D.Lgs. 36/2023 (che prevede l’avvio del termine solo una volta che la documentazione richiesta sia stata effettivamente messa a disposizione) ha sottolineato che il Codice stabilisce questa regola proprio per evitare “ricorsi al buio”. Il Consiglio di Stato: – ha valutato positivamente la motivazione addotta dalla ricorrente accogliendo dunque l’argomentazione che il termine per impugnare doveva decorrere dalla data dell’ostensione degli atti; – ha, tuttavia, respinto l’appello poiché non sono stati forniti elementi di prova sufficienti a supportare le sue contestazioni contro la seconda classificata.