CATANIA – Non solo un concerto sinfonico a conclusione di un percorso di formazione musicale, ma anche espressione di integrazione e lotta all’emarginazione. L’atto finale della masterclass di Contrabbasso è stata la massima espressione di questi contenuti, frutto della collaborazione tra il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, Ance Giovani Catania e la falegnameria “Ro la Formichina”, cooperativa sociale che si occupa di combattere l’emarginazione e favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.

«Tematiche verso cui Ance Catania è sempre molto presente – commenta il presidente Rosario Fresta – E la nostra intesa con il Conservatorio nasce proprio perché riconosciamo nell’espressione artistica musicale uno strumento per combattere il disagio sociale». A fare eco alle sue parole quelle di Anthony Belfiore, componente del direttivo di Giovani Ance Catania: «Ringraziamo per l’opportunità e la grande sensibilità mostrata dal Conservatorio Bellini. Ci auguriamo che il legno utilizzato per la realizzazione degli strumenti musicali suonati oggi continui a trasmettere valori di speranza ai giovani studenti di questo conservatorio al quale doneremo un violino quale segno tangibile del suo impegno per una comunità più inclusiva, coesa e aperta al dialogo

Collante tra arte e integrazione è stata la musica, che ha avuto come teatro il Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania: «Abbiamo accolto con grande entusiasmo la collaborazione con Ance Catania, che, con le imprese a essa associate, rappresenta storicamente il riferimento nel settore delle costruzioni, protagonista dell’indispensabile sviluppo e progresso del settore edile. Questo dialogo ci consente di mettere a disposizione l’Alta formazione musicale per la realizzazione di momenti simili di concreta solidarietà – spiega il presidente del Conservatorio, Carmelo Galati .  Il consigliere d’amministrazione del Conservatorio Francesco Pio Leotta esprime sincera gratitudine nei confronti della Cooperativa sociale Ró La Formichina che attraverso la musica e la realizzazione di strumenti musicali ha trovato il metodo per garantire opportunità e rieducazione ai giovani segnati da disabilità o da vissuti particolarmente difficili e disagiati”.

Un legno pieno di emozioni, anche contrastanti, tra speranza e sofferenza: «Non vogliamo che quanto accaduto finisca nel dimenticatoio – commenta il presidente della cooperativa, Marco Lovato – per questo, abbiamo pensato di dargli nuova vita, trasformando le urla di dolore in suoni, in un ponte tra le diverse culture e in un simbolo di accoglienza e rinascita».